Che cosa suscita e scatena l’arrivo in famiglia di un bambino affetto da disabilità?
Il libro “Giulia non è bella” di M. Rapaccioli e E. Giorgio indaga questo tema adottando un punto di vista spesso trascurato: quello dei fratelli e delle sorelle colpiti indirettamente dalla disabilità.
Alessandra è una bambina di sette anni dolce, intelligente e testarda, con un grande desiderio: poter donare un po’ del suo tempo e del suo amore ad un fratellino o ad una sorellina, con cui condividere giochi, scherzi, litigi e dispetti. Dopo una lunga attesa finalmente arriva Giulia, che però mostra subito i segni della sua diversità: nella danza dei cromosomi infatti non è andato tutto alla perfezione. I suoi occhi sono piccoli e a mandorla, le sue mani sono tozze, con le dita a salsicciotto, e le sue condizioni di salute non sono delle migliori. Nessuno si aspettava che Giulia nascesse così, ma presto tutta la famiglia trova la forza e il coraggio per mostrarla al mondo. Ale aiuta la sorellina a crescere, la sostiene nelle difficoltà, le insegna le cose più difficili e Giulia ricambierà con lo stesso amore nel momento del bisogno. Giulia non è bella, ma i suoi occhi sono pieni di stelle e sorridono sempre.
Sono dunque i timori, le speranze, gli interrogativi e le delusioni di Alessandra a trovare spazio tra queste pagine, che raccontano come un vero e proprio diario il prima e il dopo la nascita di Giulia, riprendendo ad altezza di bambino i cambiamenti repentini e duraturi che la notizia e la presenza dell’handicap portano dentro le mura di casa.
Alice Ghidoni