La nostra professione ci pone inevitabilmente di fronte ai molti problemi e alle criticità della nostra società, come possiamo sperimentare ogni giorno nella relazione con l’utente e con il servizio. In una situazione in cui, a fronte dell’aumento costante delle richieste, le risorse per farvi fronte sembrano non bastare mai, è facile cadere nella rassegnata convinzione che non si possa far nulla affinché la società cambi e diventi più giusta, più equa, più attenta e rispettosa della dignità di ciascuno. Viene spontaneo quindi chiedersi se e come potremmo noi, singoli assistenti sociali, contribuire ad un processo di mutamento dello status quo, quando riusciamo a malapena a migliorare la condizione di vita di un singolo utente.
Eppure, già da due anni, e in particolare a partire dalla conferenza di Hong Kong del giugno 2010, migliaia di professionisti del settore, raccolti nelle tre principali organizzazioni internazionali di servizio sociale (IASSW- IFSW- ICSW), si sono mobilitati per dare avvio a un movimento internazionale che dia voce alle numerose richieste di cambiamento delle nostre società.
Si è convinti infatti che il servizio sociale possa e debba svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere una società equa e rispettosa della dignità dell’uomo, proprio per la sensibilità e la vicinanza della nostra professione rispetto a chi nella società soffre l’assenza di tale giustizia sociale. E d’altra parte, se nella quotidianità professionale ci proponiamo di dar voce a chi non ne ha, di far valere i diritti propri di ogni uomo e cittadino, non possiamo non considerare che questa importantissima funzione di advocacy non dovrebbe essere diretta solo verso il singolo utente, bensì verso la società intera. Pertanto, è richiesto ad ognuno di noi di assumere un preciso impegno, anche politico, rispetto all’affermazione di questi diritti, qualora, per diverse ragioni, siano in tutto o in parte lesi.
Con questa finalità, negli ultimi due anni, è stato chiesto ai professionisti, agli studenti e in generale a tutti coloro che sono connessi al settore del social work di offrire il proprio contributo, così da poter individuare le principali criticità delle realtà sociali in cui viviamo ed operiamo nonché i principali obiettivi e progetti di intervento per i prossimi anni. Alla base di questa iniziativa vi è la convinzione che, unendo le proprie voci in un progetto unitario, si possa essere più incisivi e chiedere con maggior forza ai rappresentanti politici e alle diverse istituzioni un impegno nel breve periodo affinché tali obiettivi possano essere raggiunti o perlomeno perseguiti.
Il risultato di questo processo è rappresentato da una Global Agenda, nella quale sono state individuate quattro macro aree di interesse: disuguaglianze sociali all’interno dei paesi e tra le regioni, la dignità e il valore della persona, la sostenibilità ambientale, l’importanza delle relazioni umane. Ognuna di queste quattro categorie è articolata in diverse sotto-categorie, ben esplicitate nel sito internet della Global Social Agenda, (http://www.globalsocialagenda.org).
La Global Agenda, nella sua attuale e definitiva stesura, è stata ufficialmente sottoposta al Segretario Generale delle Nazioni Unite e verrà presentata alle più importanti organizzazioni internazionali (African Union, European Union, Mercosur, ASEAN etc) e ai governi nazionali nella giornata di martedì 20 marzo 2012, durante il Social Work Day.
Già nel 2011 la Giornata Mondiale del Servizio Sociale era stata dedicata al tema della Global Agenda, grazie a numerose iniziative organizzate in tutto il territorio nazionale. Anche quest’anno il Social Work Day si svilupperà intorno a questa importante tematica, che coinvolge insieme a noi anche social workers di tutto il mondo. Sul sito dell’associazione Aidoss ( www.aidoss.org), potrete trovare indicate le principali iniziative che si svolgeranno all’interno dei contesti universitari italiani.
In particolare, i corsi di laurea in servizio sociale delle università Bicocca e Cattolica di Milano hanno organizzato una conferenza che avrà luogo nelle aule dell’Università Bicocca nella giornata del 20 marzo. Come potrete leggere nella locandina dell’evento (link), la conferenza si avvarrà del contributo di docenti, esperti e studenti delle due università milanesi. Inoltre, vi sarà anche la possibilità di un confronto con alcuni rappresentati della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano, nonché del Forum del terzo settore, rispetto all’attuazione della Global Agenda in Lombardia e all’impegno in questa direzione da parte delle istituzioni. Si prefigura dunque una grande occasione per riflettere sui cambiamenti sociali in atto e sulle strategie che possono essere individuate sia a livello professionale che istituzionale.
Il Social Work Day ci offrirà quindi la possibilità di riflettere e interrogarci sul ruolo e sull’impegno politico che ogni professionista è chiamato ad assumersi, affinché si possa essere considerati veri agenti di cambiamento sociale e non semplici erogatori di servizi.