E’ un libro la cui storia è ambientata all’interno di un manicomio criminale, luogo in cui si incontrano Edgard Stark, uno sculture accusato di aver ucciso la moglie violentemente per un attacco di gelosia, e Stella, moglie affascinante dello psichiatra Max Raphael e madre del piccolo Charlie, incuriosita da quest’uomo capace di vivere i sentimenti con un coinvolgimento folle e tormentato.
Tra i due nasce un legame passionale, consumato velocemente e di nascosto. Quando però l’artista decide di scappare dal manicomio, Stella abbandona il marito e il figlio per iniziare una vita con Edgard all’insegna della passione.
La convivenza tra i due procede bene fino a quando Edgard non inizia a manifestare gelosia e aggressività nei confronti di Stella e si tuffa nella creazione artistica sperando di dominare i propri impulsi. Ritrae Stella, ne modella la testa nel tentativo di riuscire a vederla come lui la vorrebbe; è un processo sofferto, contrastato e per Edgar è anche l’unico modo per frenare la follia omicida che sta per prendere il soppravvento.
Stella, dopo aver spiato l’opera artistica che stava realizzando Edgard, è costretta a fuggire, viene rintracciata dalla polizia e condotta a casa. Nonostante tutto, in fondo al suo cuore, spera sempre di rivedere Edgar, ma per il momento non le resta che aggrapparsi alla sua famiglia e in particolare al suo bambino, Charlie, che ama moltissimo ma che non riesce a distoglierla dalla sua tristezza.
Il dottor Max decide di trasferirsi in Galles con la sua famiglia, dove ha trovato un lavoro di ripiego come psichiatra in un piccolo ospedale di provincia.
Stella è in preda ad una profonda crisi depressiva e Max non fa che nutrire risentimento e astio nei suoi confronti.
In Galles si verifica l’evento più drammatico, doloroso ed inaspettato del romanzo: la morte di Charlie. Stella vi assiste in uno stato di trance, potrebbe salvare Charlie ma non è in sé, non interviene e questo rende l’evento ancora più terribile.
Da questo momento in avanti non c’è più possibilità di ritorno, ma allo stesso tempo ci illudiamo che le cose si aggiustino in qualche modo.
A seguito della morte del figlio, Max si richiude in se stesso e il suo interesse per portare fuori dalla depressione la moglie svaniscono.
Stella ritorna al manicomio criminale in cui trova un vecchio collega del marito, Peter Cleave, con il quale inizierà un percorso di cura.
Il punto di vista di Peter diviene qui evidente insieme ai suoi secondi fini: occuparsi di Edgar, che è stato arrestato e ricondotto in manicomio, e di Stella ed esercitare nei loro confronti quel potere totalizzante che appartiene all’analista quando il paziente non ha altro cui aggrapparsi.
Eppure qualcosa ci avverte che i conti non tornano e che l’inevitabile, scandalosa e beffarda verità sarà molto diversa da quella che eravamo stati costretti ad immaginare.
Elisa Diaferia