Una rete di solidarietà

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A Pessano con Bornago sorge il Presidio Permanente Martesana. Fisicamente costruito da un gruppo di ragazzi e ragazze contrari alla costruzione della TEEM (tangenziale est esterna milanese) il presidio ha l’obiettivo di diventare un luogo di passaggio, di aggregazione, di confronto e di progettazione per chiunque voglia informarsi su cosa sia la teem e su cosa questa significhi in termini di speculazione del territorio. Oltre alle numerose iniziative e attività legate strettamente alla teem e ai temi territoriali, questi giovani, alcuni dei quali già lavoratori o volontari di cooperative o associazioni, hanno attivato un progetto riguardante il recupero e la ridistribuzione di cibo e prodotti che vengono buttati da supermercati e centri commerciali.

Rendendosi conto della situazione economico-finanziaria del paese, del numero sempre più elevato di famiglie e persone che difficilmente riescono ad arrivare a fine mese ed avendo coscienza della quantità di cibo sprecata, hanno deciso di divenire soggetti attivi entrando a far parte di una rete composta da: S’apre, un’organizzazione di volontariato senza fine di lucro che si impegna nella lotta all’emarginazione sociale, la Cooperativa Lpk, i Padri somaschi, la comunità solidale pagnana e i servizi sociali comunali di Pessano con Bornago, Gessate, Gorgonzola e Bussero.

Dal 2010 la COOP di Cassano d’Adda dona alla cooperativa Punto d’incontro (che lavora con i disabili), tutto quel cibo e quei prodotti che sono in scadenza o che non possono essere venduti.
Da quasi un anno ha preso forma una partnership tra la cooperativa e S’apre, che è riuscita a distribuire cibo e beni a soggetti in difficoltà.
I giovani della martesana, alcuni dei quali volontari di S’apre e lavoratori della cooperativa lpk, che ha messo a disposizione il furgone per la distribuzione dei prodotti, hanno deciso di contribuire in prima persona al progetto essendo questo in perfetta sintonia con i loro ideali politici e sociali.
Gli obiettivi prefissati dai giovani sono la creazione di un luogo fisico, in questo caso il presidio, da utilizzare per la distruzione del cibo e un ruolo di sostegno per la rete già creata in precedenza da S’apre.

Si mettono subito in contatto con i padri somaschi che gestiscono a Gorgonzola una casa per uomini divorziati , con la cascina pagnana, comunità solidale che offre ospitalità ed affidi e funge anche da sostegno per alcune situazioni di disagio economico. Nel contempo si rivolgono ai servizi sociali comunali chiedendo agli\alle assistenti sociali i contatti di famiglie, persone o cooperative (come referenti), in vacillanti o gravi situazioni economiche.
I ragazzi sono ora con orgoglio riusciti a creare una rete di contatti che quasi ogni giorno si presenta in presidio per scambiare due chiacchiere e per ritirare un po’ di cibo. Sono contenti del lavoro che stanno portando a termine, del supporto che tra cittadini si stanno dando ma sopratutto sono fieri dell’enorme quantità di cibo che viene recuperata. La loro speranza è che tutto questo possa essere da esempio e possa ampliarsi visto l’elevato numero di negozi e centri commerciali.

Mi ha colpita il clima che si respira nel presidio, il bel rapporto che si è instaurato tra i giovani e le famiglie; mi ha colpita la bella e giovane esperienza di vita di comunità. Salutandoli, mi hanno detto che l’importante è cercare di essere il cambiamento che si vuole vedere nel mondo. Porto a casa qualcosa in più per il futuro.

Raimondi Giulia

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