Associazione sociale PROIEZIONE 180

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http://www.proiezione180.com

Una Associazione che si occupa di qualità della vita nei progetti sociali. Contro pregiudizi e luoghi comuni offriamo un progetto ampio di valorizzazione della diversità e un nuovo punto di vista, libero, provocatorio e fantasioso a servizio della cura. Il nostro progetto si chiama SNORMALE: libero stato della mente
Vogliamo eliminare il concetto di normalità, mostrando come siano diverse le persone, come la salute mentale riguardi ognuno di noi, e quante potenzialità nascoste ci siano. Superiamo la frattura fra cura e vita quotidiana unendo le competenze dell’aiuto e la socialità. La relazione è metodo e obbiettivo, il fare insieme arricchimento reciproco e valorizzazione di risorse di ognuno. Attiviamo le persone in un diverso sistema di cura, paritaria e aperta a nuove soluzioni per trasformare e trasformarci attraverso creatività e possibilità di cambiare . Partiamo dall’idea che l’intelligenza e i talenti di chi soffre di disturbi mentali spesso vengono nascosti. La malattia mentale è vicina a tutti, perché stranezze, diversità e bizzarrie si trovano dentro la nostra vita e le nostre storie. Il contesto delle relazioni da più possibilità che problemi: la conoscenza della “snormalità diffusa” porterà una visione più vera e allargata della realtà, eliminando preconcetti e timori. La malattia mentale impone di familiarizzare con la gente, perché in situazioni di marginalità e crisi, si possono scoprire risorse imprevedibili che esistono in tutti. La nostra particolare attenzione è per le fasce deboli, ma con l’idea irrinunciabile di stare e fare insieme un progetto comune utilizzando le risorse di ognuno. Riteniamo fondamentale il coinvolgimento delle associazioni e delle istituzioni per il raggiungimento dell’obbiettivo di integrazione fra cittadini. Vogliamo sperimentare nuove forme di comunicazione e di partecipazione perché l’essere senza progetti e speranze uccide. Fissità e chiusura vanno combattute scardinando la monotonia, introducendo nuovi linguaggi, innescando di nuovo curiosità, bisogno e voglia di scoprire andando oltre gli schemi e le etichette. Ci basiamo sulle risorse piuttosto che sulle mancanze, sulle possibilità e non sui limiti. Più o meno malati, si può godere di ciò che è bello e buono, avere relazioni, autonomie, passioni. Questa idea considera che si può arrivare con tempi, modi e caratteristiche diverse ad una dimensione di benessere. L’idea è una alleanza nella lotta alla sofferenza che rompe potere e distanza fra chi da e chi riceve. Vogliamo offrire un’esperienza che accompagni e inserisca nel circuito delle relazioni sociali e non solo nel microcosmo dei centri terapeutici, dando ampio spazio a interlocutori diversi: l’unica integrazione con esiti soddisfacenti si ha quando si riescono ad intessere rapporti in ambienti diversi da quelli psichiatrici. Il costante coinvolgimento con l’ambiente circostante crea legami nuovi e rinsalda vincoli esistenti così da recuperare e reinvestire nelle persone e nel mondo. Proponiamo una possibile snormalità dove entrare in relazione liberamente, in cui muoversi riconquistando occasioni di scambio per uscire dall’isolamento accompagnati in terreno comune al di là della distinzione follia-non follia. Per migliorare la qualità della vita si riparte da desideri e abilità, si risvegliano sentimenti e forze personali, si instaurano rapporti significativi
“Ci occupiamo di un sociale inventato per una socialità altrimenti assente che del massimo della contaminazione vive e in cui viene deliberatamente compiuto lo sforzo di usare il contributo di tutti” F. Rotelli
“Nella pratica che ogni giorno potevamo inventare capivamo che la città doveva essere coinvolta con tutti i mezzi possibili, dalle feste, alle assemblee, dall’uso degli spazi, alla proposta di servizi ulteriori e diversi. Dovevamo valorizzare alleanze e amicizie, ricercare collaborazioni, accordi, intese” P. dell’Acqua
“Il compito della prevenzione della terapia e della riabilitazione è uno solo è sempre quello. Neutralizzare i processi cronici che partendo dal fallimento e passano all’allontanamento reciproco portano alla de socializzazione e alla rassegnazione” S. Amer
Proponiamo:
Attività che possano attivare passioni e risorse attraverso uno stile basato sulla professionalità.
Socializzazione e integrazione fra cittadini al di là della loro estrazione psichica
Lotta allo stigma con azioni sulla comune mentalità recuperando il senso della collettività: “stare bene” è diritto e bisogno di tutti
Comunicazione: mettendo in rete esperienze ed esperimenti interessanti per allargare la comunicazione e quindi la partecipazione e lo scambio di risorse.
L’aspetto culturale ha accompagnato la psichiatria nella sua evoluzione verso la salute mentale, ponendo l’accento sul coinvolgimento dell’ambiente sociale come parte in causa. Il significato di “terapeuticità” si evolve pensando a nuovi spazi funzionali alla nascita di dinamiche positive. Ognuno al di là del momento psicologico o patologico che sta attraversando deve avere poter “desiderare” e “fare” con gli altri. il binomio soggetto società rimane il riferimento della salute mentale: la terapia non è mai emarginazione e la partecipazione dei cittadini pesa molto, in senso positivo sulla qualità dei servizi prestati.

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