Interrogandomi sull’argomento da trattare per l’articolo assegnatomi, mi sono messa a scarabocchiare su un foglio bianco, passione che coltivo da diversi anni.
Il disegno ha sempre avuto un effetto rilassante su di me perché, mentre disegno, tutti i problemi mi appaiono più semplici, lineari, chiari e si aprono ipotesi che non avevo considerato; così mi sono detta: “perché non parlare proprio di questo?”.
Sempre più spesso negli ultimi anni sentiamo le persone esprimersi riguardo l’effetto benefico dell’arte sui disagi psico-sociali ed emotivi; infatti è in aumento il ricorso all’arte terapia.
L’arte terapia promuove la salute psicofisica della persona e tende ad incrementare le sue risorse creative, relazionali, affettive ed espressive; non è necessario essere in possesso di alcuna abilità artistica per rivolgersi all’arte terapeuta, dato che, questa pratica, è adatta a persone di qualsiasi età: mentre nei bambini e negli adolescenti può favorire la crescita sul piano emotivo-relazionale, negli adulti può promuovere la salute psicofisica e, nella terza età, può essere utile nell’elaborazione di un lutto, una separazione o un qualsivoglia evento critico nella vita della persona.
Attraverso l’uso di materiali artistici e del processo creativo, l’arte terapeuta aiuta la persona ad esprimere e a rielaborare i propri vissuti. È una pratica che mira all’acquisizione di strumenti indirizzati al cambiamento e alla crescita personale.
In Italia esistono diversi training formativi che fanno riferimento a vari modelli teorici e che prevedono formazioni biennali, triennali, master e workshop; la scuola di Art Therapy italiana fa riferimento all’approccio psicodinamico avviato negli anni Quaranta dalla psicanalista Margaret Naumburg, che si è sviluppato e arricchito nel tempo grazie al contributo di vari autori e, in particolare, del newyorkese Arthur Robbins, arte terapeuta del Pratt Institute di New York.
L’A.P.I.Ar.T (Associazione Professionale Italiana Arte Terapeuti) definisce l’arte terapeuta come una figura che svolge la propria attività in ambito socio-educativo e sanitario e che, tra le caratteristiche necessarie, deve conoscere le principali implicazioni psicologiche rispetto alla dimensione creativa e all’uso delle diverse modalità; deve altresì conoscere le principali teorie dello sviluppo dell’individuo, avere un’adeguata formazione psicologica e, ovviamente, essere pratico di diverse tecniche espressive, visive, plastiche e pittoriche.
Concludo dicendo che l’arte terapia, attraverso specifiche tecniche nell’uso di materiali pittorici e scultorei, vuole sviluppare il potenziale creativo presente in ogni persona e costituisce una risorsa per la gestione di affetti, emozioni e relazioni; pertanto, sono sempre più frequenti collaborazioni multidisciplinari tra arte terapeuti ed altre figure professionali, quali: insegnanti, psicoterapeuti, psicologi, psichiatri, neurologi, tecnici della riabilitazione, infermieri e psicopedagogisti.
Samantha Maggioni