Eccomi qui, assistente sociale laureata ed iscritta all’albo. Assistente sociale a metà perché purtroppo lavoro ancora non se ne trova. A fine ottobre parteciperò ad un concorso al quale saremo presenti in quanti? 2000? “Ricerca di un assistente sociale a tempo indeterminato”…. Beh direi anche 3000… Di cui magari qualcuno ha già esperienza e sale di graduatoria, e magari qualcun’altra, chissà, conosce un’assessore o un responsabile… Ma no, non voglio pensare sempre male di questo paese. Il momento buono e propizio arriverà….Vado affronto il concorso e… poi si vedrà, intanto ci si prova. Si entra nel meccanismo.
È bello tentare, sapere che si è lì per un sogno, un grande sogno che si fa aspettare da anni. Il sogno di accogliere le storie, ascoltarle e farle ripartire… Insieme ai loro protagonisti.
Comunicare, condividere, accogliere, ascoltare, ACCOMPAGNARE, ASSISTERE e sentire… Da dentro, dallo stomaco… È questo quello che si sente quando si ama il proprio lavoro? Quando non si vede l’ora del proprio sogno? Sento le farfalle solo a pensarci… Probabilmente ci vorrà del tempo, i tempi per il lavoro non sono dei migliori, nemmeno nel sociale purtroppo. Settore a volte poco considerato e sottovalutato. Come si può porre in secondo piano le persone? I racconti? Le parole? I gesti?
Ho sete di storie, e fame di incontri, di dialoghi, di silenzi…
Martina Veraldi